Il più importante difensore e attivista dei diritti umani in Bahrain, nonché Presidente del Centro per i Diritti Umani in Bahrain è stato rilasciato dalla Jau Prison il 9 giugno 2020 secondo la legislazione sulle condanne alternative, dopo aver scontato circa 4 anni di condanna per aver criticato il governo Bahreinita tramite i social media[…]
Nel 2011, più della metà della popolazione del Bahrein ha partecipato a un movimento pacifico a favore della democrazia. Queste proteste hanno sfidato le disuguaglianze strutturali, la corruzione, la repressione dei diritti umani fondamentali, la settarizzazione religiosa e la mancanza di rappresentanza politica democratica in Bahrein. Il governo del Bahrein ha represso brutalmente i manifestanti[…]
L’anno 2021 è stato testimone di sistematiche campagne di imbiancatura da parte delle autorità del Bahrein, derivanti da eventi critici. Questi includevano incidenti nelle carceri di Jau e Dry Dock, come l’ufficio del difensore civico che ha assolto i funzionari della prigione da qualsiasi violazione commessa contro il dottor AbdulJalil Al-Singace, che è stato in[…]
In risposta al sempre più diffuso attivismo online, soprattutto durante ed in seguito alle proteste democratiche del 2011, il governo del Bahrein ha intensificato le proprie azioni mirate a silenziare il criticismo e a intimidire gli attivisti. Insieme alla sua estremamente ampia e vaga legislazione contro il terrorismo, il Bahrein reprime il dissenso online tramite[…]
A seguito dell’iniziativa lanciata dall’ADHRB insieme al membro del Parlamento francese Frédérique Dumas, 15 parlamentari dell’Assemblée Nationale (camera bassa) hanno approvato una lettera all’ambasciatore di Francia in Bahrain. Questa lettera lo mette in guardia sulle condizioni deplorevoli che i detenuti, e in particolare i prigionieri di coscienza, stanno affrontando nelle carceri del Bahrein. La lettera[…]