Yaser Ahmed Ali è uno dei sei membri della famiglia AlMoamen arrestati dopo le manifestazioni pro-democrazia del 2011 in Bahrein. Aveva 24 anni al momento dell’arresto senza mandato e sta attualmente scontando la sua pena nel carcere di Jau.
Yaser è stato arrestato il 13 marzo 2017 dalla sua casa di Sitra da agenti in abiti civili insieme a funzionari dell’Investigazione Criminale. Le autorità hanno fatto irruzione con violenza nella sua casa senza presentare un mandato di perquisizione e hanno sfondato le porte prima di arrestarlo insieme ai suoi tre fratelli. In seguito, le autorità hanno pubblicato le loro foto e le loro confessioni forzate sulla TV di Stato, sostenendo che erano membri di una cellula terroristica coinvolta nell’attentato a un autobus della polizia.
Yaser è stato interrogato per 25 giorni, senza la presenza del suo avvocato, presso la Direzione investigativa criminale. È stato picchiato, maltrattato e aggredito verbalmente. Alla fine ha confessato sotto tortura e la confessione è stata trasmessa in televisione e utilizzata in tribunale. Inoltre, Yaser ha chiesto di essere visitato da un medico, ma gli è stato negato questo diritto nonostante avesse subito un’operazione alle vie respiratorie poco tempo prima del suo arresto. Per tutta la durata della detenzione, Yaser ha potuto parlare con la sua famiglia solo durante brevi telefonate, in cui appariva stanco. Ha potuto incontrare la sua famiglia per la prima volta 37 giorni dopo il suo arresto, nel centro di detenzione di Dry Dock.
Il 18 aprile 2018, oltre un anno dopo il suo arresto, Yaser è stato condannato a 25 anni di carcere per accuse legate al terrorismo. Sia la Corte d’appello che la Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza. Non ha potuto incontrare il suo avvocato né prepararsi adeguatamente al processo.
Recentemente, a partire dall’11 agosto 2022, le autorità hanno impedito a Yaser e ad almeno altri 13 prigionieri politici di contattare i propri familiari e di ricevere visite. Hanno subito questa rappresaglia per aver denunciato le violazioni subite nel carcere di Jau. La famiglia ha fatto appello a diverse istituzioni per mettersi in contatto con Yaser, senza alcun risultato.
Le azioni del Bahrein contro Yaser violano il diritto internazionale, compresa la Convenzione Contro la Tortura e il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, in quanto il Bahrein è firmatario di questi trattati. ADHRB invita il Bahrein a rispettare i suoi obblighi in materia di diritti umani, consentendo a Yaser di contattare la sua famiglia e indagando sulle accuse di tortura, al fine di ritenere i perpetratori responsabili.