L’8 marzo, l’ADHRB, insieme ad altre organizzazioni, ha presentato un intervento orale alla sessione 52 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, al punto 2, durante il dibattito generale. Hanno espresso la loro preoccupazione per le sistematiche violazioni dei diritti umani in corso in Yemen.
Signor Presidente,
accogliamo con favore il rapporto dell’Alto Commissario sullo Yemen, ma esprimiamo il nostro sgomento per lo stato dei colloqui di pace e per i gravi crimini, gli abusi e le violazioni dei diritti umani inflitti al popolo yemenita.
Nella precedente sessione, abbiamo informato il Consiglio sullo stato dei termini della tregua e sulla misura desolante in cui sono stati rispettati. Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per il mancato rispetto di tali termini, perché avrebbe portato alla scadenza della tregua senza proroga e a un’escalation della guerra che sarebbe stata sicuramente accompagnata da crimini, abusi e violazioni dei diritti umani ancora più gravi. Ed eccoci qui.
Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per i tentativi di imbarcare il petrolio sulle navi cisterna per venderlo, senza utilizzare i proventi per i suoi scopi tradizionali: pagare gli stipendi del settore pubblico e sostenere il Rial yemenita con politiche monetarie sane che supportino lo sviluppo economico. Abbiamo dichiarato questo perché riteniamo che la continua e sospetta cattiva allocazione dei proventi petroliferi dello Yemen violerebbe direttamente il diritto del popolo yemenita di realizzare i propri diritti economici, sociali e culturali beneficiando delle risorse presenti sul territorio dello Yemen.
Signor Presidente,
chiediamo agli Stati coinvolti di cessare immediatamente le loro interferenze negli affari dello Yemen e di ostacolare il diritto del popolo yemenita all’autodeterminazione, poiché ciò rappresenta una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale.