Il 23 marzo, ADHRB ha pronunciato un intervento orale alla sessione 49 del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite al punto 4, durante il dibattito generale. ADHRB invita la comunità internazionale a parlare della recente esecuzione di massa dell’Arabia Saudita.
Signor Presidente,
ADHRB desidera ringraziare l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per la sua dichiarazione di condanna dell’esecuzione di massa di 81 persone mediante decapitazione in Arabia Saudita il 12 marzo. 41 di questi appartenevano alla minoranza sciita e avevano partecipato alle manifestazioni a favore della democrazia del 2011. Sosteniamo la dichiarazione secondo cui la loro esecuzione potrebbe costituire un crimine di guerra alla luce della mancanza di garanzie per un processo equo.
D’altra parte, solleviamo cautela sul destino di Sadeq Majeed Thamer e Jaafar Mohamed Sultan che corrono un rischio imminente di esecuzione in Arabia Saudita. I due bahreiniti erano stati precedentemente condannati all’ergastolo in Bahrain per accuse legate al terrorismo. Le autorità saudite li hanno arrestati l’8 maggio 2015 e fatti sparire con la forza per 115 giorni, mentre le accuse di tortura e violazioni dei diritti al giusto processo sono state ignorate. Sono stati condannati a morte il 7 ottobre 2021 con le stesse accuse. Affrontano il rischio imminente di esecuzione.
ADHRB invita il Consiglio per i diritti umani a fare pressioni sui sauditi affinché commutino le condanne a morte esistenti, poiché la pena di morte viola i diritti umani fondamentali. Esortiamo la comunità internazionale a non rimanere più in silenzio in mezzo a queste esecuzioni di massa ea fare pressione sull’Arabia Saudita affinché istituisca una moratoria sulle esecuzioni.
Grazie.