Secondo il nuovo rapporto del Bahrain Center for Human Rights (BCHR), del Gulf Center for Human Rights (GCHR) e di Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB), i prigionieri in Bahrain stanno soffrendo a causa delle cattive condizioni e della mancanza di cure mediche adeguate.
Tale rapporto è stato pubblicato oggi 8 luglio 2022, in occasione del primo anniversario dello sciopero della fame iniziato dal dottor Abduljalil Al-Singace per protestare contro il maltrattamento subito.
Dal 2011 le autorità del Bahrain hanno condannato migliaia di persone in relazione al movimento popolare del 14 febbraio e per le proteste a favore della democrazia. Alle donne attiviste dei diritti umani non sono state risparmiate torture, abusi e aggressioni sessuali. Il report afferma che : “Le condizioni carcerarie sono rimaste precarie e ci sono state segnalazioni persistenti di incapacità di fornire cure mediche adeguate ai prigionieri in Bahrain. Oltre al sovraffollamento, le condizioni sanitarie nel carcere di Jau sono inadeguate e gli standard di igiene e le procedure di sterilizzazione sono carenti, tanto da provocare due focolai di Covid-19 nel 2021”.
In questo stesso anno, sono sorte anche preoccupazioni in merito ai casi di tubercolosi nella prigione di Jau, dove i prigionieri affetti da questa malattia non sono stati separati dagli altri detenuti. Non solo, tutti coloro che hanno protestato per la scarsità delle condizioni sanitarie e per la mancanza di test diagnostici sono stati soggetti a rappresaglie e maltrattamenti.
Il prigioniero politico Hassan Abdullah Habib è stato informato dai medici dell’ospedale di avere la tubercolosi ma è stato trasferito di nuovo in prigione, nonostante fosse contagioso. Almeno altri tre prigionieri avevano i sintomi della malattia.
Un altro prigioniero che ha subito maltrattamenti e abusi è il dottor Abduljalil Al-Singace, una figura di spicco dell’opposizione, difensore dei diritti umani e membro del gruppo noto come “Bahrain 13”. Il dottor Al-Singace ha iniziato uno sciopero della fame che prevede l’assunzione di soli liquidi l’8 luglio 2021 per protestare contro i maltrattamenti e le molestie subiti nella prigione di Jau. Lo sciopero della fame ha avuto inizio dopo che i negoziati con l’amministrazione carceraria non erano riusciti a recuperare la ricerca culturale su cui aveva lavorato per quattro anni. Non vede il suo medico da gennaio 2022 e la sua famiglia dichiara che “le autorità regolarmente non gli forniscono né zucchero né latte nel tentativo di fargli porre fine al suo sciopero”.
Il famoso difensore dei diritti umani Abdulhadi Al-Khawaja, ex presidente e co-fondatore del BCHR e del GCHR, ha ripetutamente protestato contro le cattive condizioni in carcere, inclusa la negazione delle cure mediche. Al-Khawaja ha ricevuto il Martin Ennals Award 2022 per il suo attivismo in corso. “Nelle carceri del Bahrain, i tuoi bisogni primari come cibo, cure mediche, comunicazioni con la famiglia, ore di sonno, accesso all’aria aperta o persino accesso al bagno sono tutti usati per provocarti, opprimerti o punirti e infine minare la tua integrità, fiducia in te stesso e rispetto di te stesso”, ha detto Al-Khawaja.
Il rapporto è stato lanciato in un evento online l’8 luglio 2022.