Americans for Democracy and Human Rights in Bahrain (ADHRB) chiede al Re dell’Arabia Saudita di commutare le condanne a morte dei cittadini del Bahrein Jaafar Mohamed Sultan e Sadeq Majeed Thamer, le cui sentenze capitali sono state confermate dalla Corte Suprema saudita il 6 aprile 2022. Dopo aver esaurito tutte le vie legali, le loro sentenze sono state presentate al Re che ora può decidere di ratificare la sentenza, commutarla o procedere con un amnistia. Questo lascia Sadeq e Jaafar, due vittime di tortura, a rischio imminente di esecuzione. Solo due mesi fa, l’Arabia Saudita aveva giustiziato 81 persone in un solo giorno. Molte di queste, esattamente come Jaafar e Sadeq, avevano subito gravi violazioni del diritto ad un processo equo e giusto, portando loro alla condanna e all’esecuzione extragiudiziale. ADHRB chiede che Jaafar e Sadeq non subiscano lo stesso destino.
L’8 maggio 2015, le autorità saudite della King Fahd Causeway Customs hanno arrestato sia Sadeq che Jaafar e hanno sequestrato la loro auto senza presentare un mandato di arresto o una motivazione. Sadeq e Jaafar sono stati poi portati nel carcere investigativo generale di Dammam, in Arabia Saudita, dove sono stati tenuti in isolamento per quasi 4 mesi. Durante la detenzione in isolamento, i genitori dei due cittadini hanno consultato diversi enti per sapere dove si trovassero i loro figli, senza successo. .
In tribunale, Jaafar ha raccontato all’avvocato di essere stato torturato e minacciato di ricevere rappresaglie violente contro la sua famiglia. Durante la detenzione, Jaafar è stato trasferito in ospedale per dieci giorni a causa delle torture subite. Allo stesso modo, Sadeq ha informato i genitori di aver subito abusi fisici e ha raccontato di essere stato schiaffeggiato e minacciato di rimanere in isolamento quando si è rifiutato di firmare una confessione. Per tutto il periodo dell’interrogatorio, le autorità saudite non hanno permesso al loro avvocato di incontrare gli accusati. I diritti processuali di Jaafar e Sadeq sono stati ulteriormente violati, poiché non è stato concesso loro il tempo necessario per prepararsi adeguatamente al processo, né è stato permesso loro di presentare prove.
A seguito di un processo inficiato da gravi violazioni del giusto processo, il 7 ottobre 2021 la Corte penale specializzata dell’Arabia Saudita ha condannato a morte Jaafar Mohammad Sultan e Sadeq Majeed Thamer. Nonostante l’appello all’esito del processo, i loro verdetti sono stati riconfermati. Inoltre, Sadeq e Jaafar erano stati condannati all’ergastolo da un tribunale del Bahrein con le stesse accuse, prima ancora dell’emissione della sentenza saudita. Ciononostante, né le autorità saudite né quelle bahreinite hanno risposto alle richieste di coordinamento tra le rispettive autorità al fine di riportare Sadeq e Jaafar in Bahrein per far loro scontare l’ergastolo.
Data la recente decisione della Corte Suprema saudita di confermare le loro condanne a morte, entrambi gli uomini rischiano di essere giustiziati da un momento all’altro. Di conseguenza, ADHRB chiede con la massima urgenza che le autorità saudite commutino le condanne a morte di Jaafar Mohammad Sultan e Sadeq Majeed Thamer. È necessario intraprendere un’azione immediata, coordinata con le autorità competenti del Bahrein, per rimpatriare entrambi gli uomini in Bahrein, e tutte le accuse di tortura devono essere adeguatamente indagate al fine di ritenere i responsabili responsabili. Inoltre, alla luce del continuo e allarmante ricorso del governo saudita a processi iniqui seguiti da esecuzioni di massa, ADHRB esorta il governo saudita ad abolire l’uso della pena capitale, poiché questa contravviene ai diritti umani fondamentali.