Il 24 giugno, l’ADHRB ha pronunciato un intervento orale alla sessione 47 del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite durante un dibattito interattivo con il relatore speciale sul diritto a alla casa.
Signor relatore,
Vorremmo portare alla vostra attenzione la situazione dei Bidoon, una comunità apolide che vive in Kuwait. I Bidoon rappresentano uno dei più grandi gruppi apolidi al mondo. Considerati residenti illegali, sono regolarmente presi di mira dalle autorità kuwaitiane e i loro diritti umani sono sistematicamente violati.
Queste violazioni dei diritti umani includono, tra le altre: l’accesso all’istruzione, all’abitazione, all’assistenza sanitaria e all’occupazione. A causa di questa discriminazione, i Bidoon tendono a vivere in povertà e ad essere socialmente segregati. La maggior parte dei Bidoon vive in insediamenti simili a baraccopoli alla periferia delle principali città del Paese, dove non hanno alloggi adeguati. C’è una chiara politica da parte del governo kuwaitiano che punta a punire legalmente i proprietari che firmano un contratto di affitto con qualsiasi famiglia Bidoon, rendendo molto più difficile per una famiglia Bidoon trovare un alloggio adeguato.
Queste discriminazioni portano a un tasso di suicidi molto alto tra i più giovani della comunità. Il 26enne Yaqub Abdullah, l’11enne Jaled Alshamari e il 12enne Ali Jaled, sono solo alcuni dei giovani che si sono suicidati dall’inizio del 2021, a dimostrazione del disagio fisico e mentale insorto da queste discriminazioni sistemiche.
Date le pratiche di discriminazione abitativa attuate dal governo kuwaitiano contro la comunità Bidoon; quali misure politiche consiglieresti al governo kuwaitiano per porre fine a queste politiche discriminatorie?