19 organizzazioni criticano la complicità del candidato
nelle violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita
In una lettera pubblicata oggi, 19 organizzazioni negli Stati Uniti e in Europa stanno esortando gli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio a rifiutare la candidatura dell’Arabia Saudita alla carica di Direttore Generale del WTO.
Il candidato dell’Arabia Saudita, Mohammed al-Tuwaijri, è un consigliere della Corte Reale Saudita e un membro del consiglio di amministrazione del controverso fondo patrimoniale sovrano del governo. Al-Tuwaijri è stato ministro dell’Economia dell’Arabia Saudita durante una delle peggiori repressioni governative della storia recente dell’Arabia saudita, contro i difensori dei diritti umani e i dissidenti pacifici.
La lettera completa è disponibile qui.
Il direttore esecutivo di Freedom Forward, Sunjeev Bery, ha dichiarato: “L’Arabia Saudita e il suo candidato sono i peggiori leader possibili per il WTO. Il WTO ha la determinata aspirazione di far progredire la trasparenza nel commercio mondiale, ma avere un rappresentante di una monarchia corrotta e brutale a capo del WTO conseguirebbe l’esatto contrario”.
Mohamed al-Tuwaijiri è un funzionario del governo saudita dal 2016, anno della brutale repressione di ex funzionari governativi, economisti, difensori dei diritti delle donne, difensori dei diritti umani e dissidenti pacifici. Per tutto questo tempo, al-Tuwaijiri è rimasto in silenzio e ha continuato a consigliare la corte reale.
Joshua Cooper, vicedirettore di ALQST per i diritti umani, ha dichiarato: “Permettere ad un funzionario governativo di alto livello in Arabia Saudita di assumere questo incarico invierebbe un chiaro messaggio che il WTO sia disposto a chiudere un occhio sulle sistematiche violazioni dei diritti umani commesse dalle autorità saudite”. “Devono respingere la sua nomina con urgenza“.
La nomina dell’Arabia Saudita è stata criticata come un altro tentativo del governo saudita di migliorare la sua reputazione globale appannata cercando posizioni di potere internazionali.
L’organizzazione fondata dal giornalista assassinato del Washington Post, Jamal Khashoggi, Democracy for the Arab World Now (DAWN), ha appoggiato la lettera al WTO. Secondo la dichiarazione di DAWN, “Il WTO non ha il diritto di promuovere l’Arabia Saudita a guidare l’organizzazione in un momento in cui la sua situazione circa i diritti umani è abissale e il suo bombardamento indiscriminato e l’embargo totale dello Yemen continuano senza sosta”.
AlTuwaijri siede come membro del consiglio di amministrazione del fondo patrimoniale sovrano dell’Arabia Saudita, il Public Investment Fund (PIF), che il Wall Street Journal ha riportato essere il “fondo patrimoniale sovrano meno trasparente del mondo”. Il progetto di mega-città NEOM del PIF è stato responsabile dello sfollamento illegale di 20.000 membri della tribù locale, molti dei quali sono stati arrestati per aver espresso critiche. Un critico molto noto, Abdulrahim al-Huwaiti, è stato ucciso in casa sua dalle autorità saudite nell’aprile del 2020 per lasciare spazio al progetto.
Husain Abdulla, direttore esecutivo di Americans for Human Rights and Democracy in Bahrain, ha dichiarato: “La nomina di Mohammad al-Tuwaijri è l’ennesimo tentativo del governo saudita di usare il WTO per mascherare le violazioni dei diritti umani. La comunità internazionale dovrebbe rifiutare e opporsi a questa nomina”.
Mentre al-Tuwaijri agiva come Ministro della Pianificazione e dell’Economia, il governo saudita ha condotto una brutale detenzione e repressione delle élite economiche e politiche del Paese, compresa la detenzione arbitraria e la probabile tortura di centinaia di ex funzionari dell’élite economica nel 2017.
“L’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, di cui l’Arabia Saudita è responsabile, è solo una piccola parte della sua condotta repressiva”, ha detto il direttore del Centro per la politica internazionale delle armi e programma di sicurezza William D. Hartung. “La nomina di un rappresentante del regime saudita a Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio rappresenterebbe un’implicita approvazione del comportamento deplorevole di quel governo, dall’incarcerazione e tortura dei prigionieri alla soppressione dei diritti delle donne, fino alla realizzazione di una brutale guerra nello Yemen che ha scatenato la peggiore catastrofe umanitaria del mondo”.
L’economia saudita è costruita su regole fondamentalmente repressive che violano i diritti delle donne e dei lavoratori stranieri. La vita delle donne saudite rimane sotto il sistema repressivo della tutela maschile. Il “sistema kafala” dell’Arabia Saudita richiede che ogni straniero residente nel Regno sia sotto il patrocinio del suo datore di lavoro o del suo coniuge e richiede il permesso del garante anche per uscire dal Paese. Il rapporto del Dipartimento di Stato americano del 2019 sulle pratiche dei diritti umani per l’Arabia Saudita ha dichiarato che “gli individui sponsorizzati non sono stati “in grado di esercitare il loro diritto di allontanarsi da situazioni pericolose” e spesso sono stati vittime di gravi violazioni dei diritti”.