**** Il 24 luglio 2019, il Presidente Donald Trump ha posto il veto alle risoluzioni bipartisan per bloccare le vendite di armi statunitensi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti.
**** Il 17 luglio 2019, la Camera ha approvato tre risoluzioni già confermate dal Senato, nel tentativo di bloccare le vendite di armi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti. La risoluzione 36 è stata approvata da 238-190, la risoluzione 37 è stata approvata da 238-190 e la risoluzione 38 è stata approvata da 237-190. Le risoluzioni andranno ora al Presidente Trump, che probabilmente porrà un veto.
21 giugno 2019 – Ieri il Senato degli Stati Uniti (USA) ha votato 22 risoluzioni che disapprovano le vendite di armi degli Stati Uniti all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti (EAU).
Con questo voto, il Senato invia un chiaro messaggio al Presidente Donald Trump e dimostra un crescente impegno per i diritti umani nella regione del Golfo Arabo. Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB) accoglie con favore l’approvazione di queste risoluzioni e la rinnovata azione del Congresso per rendere gli alleati responsabili delle continue violazioni dei diritti.
Le 22 risoluzioni sono state introdotte in risposta alla dichiarazione di emergenza nazionale del Presidente Trump per aggirare il Congresso e vendere armi per 8 miliardi di dollari all’Arabia Saudita. Questi 8 miliardi di dollari sono solo una piccola parte dei 110 miliardi di dollari aggiuntivi previsti per la “sicurezza delle frontiere e antiterrorismo, sicurezza marittima e costiera, modernizzazione delle forze aeree, difesa aerea e missilistica, sicurezza cibernetica e aggiornamenti delle comunicazioni” che la Defense Security Cooperation Agency (DCSA) ha proposto di vendere al regno, in un accordo tra il Presidente e il re saudita Salman il 20 maggio 2019.
Le risoluzioni bipartisan sono state sponsorizzate dal Senatore Menendez (D-NJ) e co-sponsorizzate da diversi altri senatori, tra cui alcuni abituali alleati di Trump come il Senatore Lindsey Graham (R-SC) e il Senatore Mike Lee (R-UT). Parlando delle risoluzioni, sia il Senatore Menendez che il Senatore Graham hanno riaffermato la necessità di ritenere l’Arabia Saudita responsabile delle sue violazioni dei diritti umani, incluse le sue azioni nello Yemen e l’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi. Il Senatore Graham, in particolare, ha sostenuto che, in quanto importante partner degli Stati Uniti, l’Arabia Saudita deve essere tenuta a uno standard più elevato per poter continuare a ricevere spedizioni di armi.
Le 22 risoluzioni sono state votate in tre votazioni consecutive. Il Senato ha approvato la risoluzione 36, votando 53-45, e anche la risoluzione 38 è stata approvata con 53-45 voti. Le ultime 20 risoluzioni sono state votate in una sola volta e sono state approvate con 51-45.
La decisione del Senato di prendere una posizione contro la continua vendita di armi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti è un primo passo importante verso la diminuzione del coinvolgimento americano nello Yemen e verso la responsabilizzazione dei Paesi per le violazioni dei diritti umani. Dopo queste votazioni, le risoluzioni passeranno alla Camera, dove ci si aspetta che passino senza incidenti. Purtroppo, anche se le risoluzioni sono passate al Senato, non hanno ricevuto la maggioranza dei due terzi necessaria per superare il veto della Casa Bianca. Ques’ultima ha già rilasciato una dichiarazione in cui afferma che se al Presidente fossero state presentate le risoluzioni, avrebbe posto il veto.
“L’approvazione di queste risoluzioni al Senato è un enorme passo nella giusta direzione, e mostra una crescente volontà del Congresso di fermare il sostegno degli Stati Uniti agli aggressori dei diritti umani”, dice il direttore esecutivo dell’ADHRB, Husain Abdulla.
“Spero che possiamo continuare a vedere questo tipo di slancio nel Congresso. È fondamentale che smettiamo di chiudere un occhio sulle violazioni dei diritti umani e di premiare i paesi che compiono abusi”.
L’ADHRB plaude al Senato per aver approvato queste risoluzioni di disapprovazione e invita la Camera a fare lo stesso. Sollecitiamo anche un’azione continua da parte del Congresso per chiedere conto all’esecutivo e garantire che i diritti umani non siano più ignorati.