Parigi, Jean-Luc Lagleize, membro del Parlamento francese, ha posto delle domande al Ministro francese per l’Europa e gli Affari Esteri in merito alle gravi violazioni dei diritti umani che si verificano in Bahrein, pubblicate sul sito web del governo francese. Jean-Luc Lagleize è un politico francese membro del Movimento Democratico (Mouvement Démocrate) e della Commissione Affari Economici. Nel 2017 è stato eletto membro dell’Assemblea nazionale francese.
Jean-Luc Lagleize ha interrogato il Ministro per l’Europa e gli Affari Esteri in merito ai diritti umani e alle libertà fondamentali in Bahrein. Ha riferito che numerose organizzazioni non governative hanno pubblicato informazioni preoccupanti sulle violazioni di tali diritti e libertà. Queste violazioni includono violazioni dei diritti civili e politici, casi di tortura, aggressioni sessuali e tattiche di coercizione dello Stato. Tra gli obiettivi di tali pratiche vi sono i critici del governo, le donne difensori dei diritti umani, gli attivisti politici all’interno del Paese e all’estero. Inoltre, il governo del Bahrein si è reso colpevole di aver sostenuto condizioni carcerarie disumane rifiutando le cure mediche necessarie, limitando le visite alle famiglie in carcere, attuando politiche di isolamento contro i prigionieri politici, permettendo che le condizioni non igieniche si deteriorassero e discriminando i detenuti sulla base della loro religione.
In aggiunta a quanto sopra, Lagleize ha osservato come queste violazioni si spingano fino alle esecuzioni di cittadini bahreiniti da parte delle autorità.
I casi di Ali AlArab e Ahmed AlMalali sono solo due esempi di esecuzioni ingiuste commesse dalle autorità bahreinite. Nonostante le pressioni dell’ONU e della comunità internazionale, la pena di morte continua ad essere considerata una punizione nel sistema legale bahreinita.
Secondo la legge bahreinita, dopo che la Corte di Cassazione conferma la condanna a morte, la decisione viene inviata al Re che ha il potere di ratificare la sentenza, commutare la pena o concedere la grazia. Mohamed Ramadan e Husain Ali Moosa attendono attualmente il loro ultimo appello legale, dopo essere stati condannati alla pena di morte nel 2014 per il loro presunto coinvolgimento nell’attentato di Al-Dair. Le autorità hanno negato ai due l’accesso a un avvocato e la loro presunta confessione è stata estorta sotto tortura.
Nella sua interrogazione al ministro degli Esteri Lagleize ha espresso la sua preoccupazione per il trattamento disumano e degradante che gli attivisti, i giornalisti e i sostenitori della democrazia devono subire: “É importante che la Francia e l’Unione europea controllino attentamente la situazione dei diritti umani in Bahrein, in particolare quella degli oppositori politici, e ribadiscano il loro attaccamento al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, compresa la libertà di opinione, di associazione e di espressione”.
A questo proposito, è importante che la Francia ribadisca la sua opposizione alla pena di morte.
Il Ministero francese per l’Europa e gli Affari Esteri dovrà rispondere a queste domande sulle azioni che il governo francese e l’Unione Europea intendono intraprendere. Queste azioni devono anche voler porre fine a queste gravi violazioni del diritto internazionale, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Bahrein.