Oggi ADHRB è intervenuta sul tema dell’Italia nell’ambito del punto 6 della Revisione Periodica Universale (UPR). L’intervento ha evidenziato le preoccupazioni legate alla mancanza di passi concreti da parte del governo italiano nella creazione di un Istituto Nazionale per i Diritti Umani; l’uso del diritto penale e di altre procedure punitive contro le ONG che soccorrono le persone nel Mediterraneo; e la mancanza di attuazione delle linee guida dell’UE sui difensori dei diritti umani.
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Signora Presidente,
L’ADHRB dà il benvenuto alla delegazione italiana e si congratula per l’impegno profuso nell’ambito del meccanismo UPR. Tuttavia, siamo preoccupati per la mancanza di passi concreti che il governo italiano ha dimostrato verso la creazione di un Istituto Nazionale per i Diritti Umani, nonostante sia stato raccomandato durante l’ultima UPR.
Pur riconoscendo che l’Italia ha promulgato una legge sulla libertà di informazione, permettendo al pubblico di accedere alle informazioni in possesso delle autorità, siamo preoccupati che la legge promulgata non abbia un chiaro percorso di attuazione. L’effettiva attuazione di questa legge è essenziale per combattere la corruzione radicata e le pratiche anti-trasparenza all’interno degli uffici governativi di alto livello.
Inoltre, sono preoccupanti anche le situazioni di intimidazione, gli incitamenti all’odio, le restrizioni burocratiche e le sentenze dei tribunali contro le ONG che si dedicano a salvare vite umane. Raccomandiamo, dunque, che l’Italia si astenga dall’abusare del diritto penale e di altre procedure punitive contro le ONG che soccorrono le persone nel Mediterraneo e si impegni in operazioni di ricerca e salvataggio in mare.
Infine, siamo costernati per la mancata attuazione da parte dell’Italia delle linee guida dell’Unione Europea sui difensori dei diritti umani, in particolare in quelle parti del mondo dove i difensori dei diritti umani sono costantemente attaccati e intimiditi. Ad esempio, in Bahrein, l’Ambasciata italiana ha rifiutato di incontrare i difensori dei diritti umani e le loro famiglie in una chiara tendenza volta a favorire i rapporti con il governo bahreinita, invece di affrontare le continue violazioni dei diritti umani. Vorrei, quindi, chiedere all’Italia di impegnarsi per incontrare i difensori dei diritti umani e le loro famiglie in Bahrein e in altri Paesi del CCG.
Grazie.