Hasan AbdulNabi Hasan è un bahreinita di 23 anni che è stato arrestato la mattina del giorno del suo matrimonio. Da allora è stato sottoposto a tortura e condannato in un processo ingiusto. Rimane nel carcere di Jau.
Il 25 giugno 2018, alle 2:00 circa, Hasan è stato arrestato da più di 50 agenti della polizia antisommossa del Ministero dell’Interno (molto probabilmente il Comando delle forze speciali di sicurezza), della Direzione delle indagini penali (CID), dell’Agenzia di sicurezza nazionale (NSA) e da agenti in borghese e maschere. Gli agenti lo hanno arrestato da casa sua e non hanno presentato un mandato o fornito un motivo per il suo arresto.
Gli agenti hanno portato Hasan al CID, dove lo hanno sottoposto a tortura per confessare le accuse a suo carico. Ha potuto fare una breve telefonata quattro ore dopo il suo arresto per informare la sua famiglia della sua posizione. Lo hanno trattenuto al CID per due settimane e ha potuto fare solo brevi telefonate. Hasan ha confessato e questa confessione è stata usata nel processo contro di lui.
Il 9 luglio 2018, gli agenti hanno trasferito Hasan alla Procura della Repubblica. È stato accusato di assemblaggio illegale, sommosse, importazione di esplosivi e armi, di aver dato rifugio a un fuggitivo e di essersi unito a gruppi terroristici. È stato arrestato in attesa del processo e trasferito al Dry Dock Detention Center. Questa è stata la prima volta che ha incontrato il suo avvocato.
L’11 dicembre 2019, Hasan è stato condannato per le accuse a suo carico e condannato all’ergastolo e ad una multa di 100.000 dinari bahreiniti. È stato condannato in un processo di massa di 32 imputati, in cui 22 sono stati condannati in contumacia. È stato trasferito alla prigione di Jau, dove rimane tutt’ora.
Il trattamento riservato dal Bahrein ad Hasan viola gli obblighi internazionali del Bahrein in materia di diritti umani, anche ai sensi della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e della Convenzione contro la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti (CAT). L’arresto e la detenzione senza mandato e senza accuse di Hasan viola il suo diritto alla libertà dalla detenzione arbitraria di cui all’articolo 9 dell’ICCPR. La tortura cui hanno sottoposto Hasan i funzionari del CID viola il divieto di tortura sancito dalla CAT e dall’articolo 7 dell’ICCPR, e l’uso della sua confessione ottenuta con la tortura viola anche l’articolo 15 della CAT e contribuisce al suo ingiusto processo, in violazione dell’articolo 14 dell’ICCPR.
Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB) chiede al governo del Bahrein di rilasciare Hasan e di annullare le sue condanne penali, alla luce del processo ingiusto di cui è stato oggetto. Se le accuse penali gravi dovessero essere mantenute contro Hasan, chiediamo che ogni nuovo processo contro di lui si svolga in conformità con gli standard internazionali per un processo equo. Chiediamo inoltre che venga condotta un’indagine sulle accuse di tortura di Hasan, al fine di ritenere i colpevoli responsabili. Infine, chiediamo al governo del Bahrein di risarcire Hasan per la violazione dei suoi diritti umani.