Il 5 luglio 2019, il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla questione dei diritti umani e multinazionali e altre imprese commerciali, il Relatore Speciale per le esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, il Relatore Speciale per la promozione e la tutela del diritto alla libertà di opinione ed espressione, il Relatore Speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani, e il Relatore Speciale per il diritto alla privacy hanno pubblicato una lettera di denuncia contro il governo dell’Arabia Saudita esprimendo preoccupazione per il benessere di Omar Abdulaziz Alzahrani, presunta vittima di maltrattamenti ed intimidazione in rappresaglia al suo lavoro di difesa del diritti umani e alle critiche espresse nei confronti del governo saudita.
Il signor Alzahrani, un attivista saudita per i diritti umani di primo piano, aveva viaggiato in Canada nel 2009 per motivi di studio. Nel corso della sua permanenza in Canada, aveva incrementato la sua attività sui social media, criticando il governo dell’Arabia Saudita e segnalando il suo comportamento inadeguato nel campo dei diritti umani. Nel 2003, il governo dell’Arabia Saudita aveva chiesto al signor Alzahrani di cessare le sue attività, ma lui aveva rifiutato. Di conseguenza, il governo saudita ha revocato il suo patrocinio per l’istruzione in Canada e ha richiesto il suo immediato ritorno nel regno. Invece, il signor Alzahrani ha fatto domanda e ottenuto l’asilo politico in Canada nel 2014.
Quattro anni dopo, nel maggio 2018, due ufficiali sauditi hanno visitato il signor Alzahrani in Canada, invitandolo a fare ritorno in Arabia Saudita per assistere il governo nei suoi sforzi di implementazione di riforme politiche e sociali. Il signor Alzahrani ha rifiutato l’invito.
Un mese più tardi, il 23 giugno 2018, il signor Alzahrani ha ricevuto un messaggio contenente un link facente riferimento ad un acquisto online che aveva fatto qualche ora prima. Ciò nonostante, quando il signor Alzahrani ha cliccato sul link, esso ha causato il download sul suo telefono di una applicazione di spyware di proprietà della compagnia Pegasus. L’applicazione era programmata per prendere controllo totale dell’iPhone, operando allo stesso tempo come un “fantasma”, ossia senza lasciare alcuna indicazione della manomissione avvenuta sul telefono. Nell’agosto 2018, Citizen Lab, un’organizzazione specializzata nel monitoraggio della sorveglianza dei difensori dei diritti umani, ha contattato il signor Alzahrani e lo ha informato che il suo telefono era stato infettato.
Il signor Alzahrani stava intrattenendo contatti regolari con il giornalista saudita Jamal Kashoggi, ucciso al Consolato dell’Aria Saudita ad Istanbul nell’ottobre 2018, per discutere delle loro comuni impegni giornalistici. Visto che Pegasus aveva dato accesso al governo dell’Arabia Saudita al telefono del signo Alzahrani, è possibile che il governo stesse sorvegliando le comunicazioni tra i due attivisti.
In seguito all’invio della lettera di denuncia delle procedure speciali dell’ONU al governo dell’Arabia Saudita, il signor Alzahrani ha pubblicato un tweet il 22 agosto 2018 annunciando che i suoi fratelli era stati arrestati a Jeddah, in Arabia saudita, come conseguenza diretta dei suoi commenti politici sulla continua disputa tra il Canada e lo stato del Golfo. Il signor Alzahrani ha dichiarato: “Le autorità mi hanno intimato di smettere, pena l’arresto. Ma io ho deciso di continuare”.
Le presunte azione del governo dell’Arabia Saudita, incluse la sorveglianza illegale, la persecuzione, e l’intimidazione nei confronti del signor Alzahrani con l’obiettivo di dissuaderlo dal proseguire il suo attivismo, sono oggetto di seria preoccupazione. Queste azioni violano gli articoli 12 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che “garantisce i diritti a non essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua famiglia, nella sua casa, e nella sua libertà di opinione ed espressione”.
I Relatori Speciali delle Nazioni Unite esortano l’Arabia Saudita a fornire informazioni dettagliate su qualsiasi investigazione in corso delle accuse di sorveglianza, intimidazione, e persecuzione contro il signor Alzahrani. Inoltre, essi invitano l’Arabia Saudita a indicare quali provvedimenti governativi sono stati presi per garantire il diritto alla privacy e alla libertà di espressione del giornalisti, difensori dei diritti umani, e attivisti sauditi.
Al momento della scrittura, l’Arabia Saudita non ha ancora risposto alla lettera.
Alisha Parikh is an Advocacy Intern at ADHRB