Martedì 4 giugno, Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB) ha organizzato un evento presso l’Università La Sapienza di Roma. Durante l’evento, ADHRB e Amnesty International-Italia hanno espresso preoccupazione per le violazioni dei diritti umani in Bahrein, per le relazioni bilaterali Italia-Bahrein e per la concessione da parte del Bahrein della cattedra King Hamad per il dialogo interreligioso e la coesistenza pacifica.Il dibattito è stato acceso, in quanto era presente il professore che detiene la cattedra di King Hamad.
La professoressa Sonia Gentili della Sapienza ha iniziato l’evento con un primo intervento di apertura, ricordando di aver scritto una lettera aperta al Bahrein per chiedere la rimozione del nome di King Hamad dalla carica di Presidente. Sono intervenuti anche Riccardo Noury di Amnesty-Italia e diversi rappresentanti dell’ADHRB.
Riccardo Noury di Amnesty International-Italia ha illustrato il lavoro di Amnesty in relazione al Bahrein, sottolineando la portata delle violazioni dei diritti umani dopo le dimostrazioni pro-democratiche di massa del 2011. In particolare, ha riportato l’attenzione sul personale di sicurezza che fa irruzione nelle scuole e negli ospedali, l’uso di gas lacrimogeni contro i manifestanti e l’uso sproporzionato della violenza da parte dei funzionari contro i manifestanti pacifici. Ha affrontato il tema dell’incarcerazione da parte del governo di attivisti per i diritti umani con accuse infondate come il Tweeting, rilevando che il 31 Dicembre 2018 Nabeel Rajab è stato condannato a cinque anni di carcere per aver twittato e re-twittato critiche al governo e alle sue politiche.
Noury ha anche parlato della cattedra, sottolineando come lo sforzo del governo bahreinita di dare un nome alla cattedra sia un’operazione di facciata, definendola “Infiltrazione” in campo culturale. Ha paragonato l’acquisto di una cattedra nominativa da parte del governo al tentativo fallito dell’Arabia Saudita di acquistare il Teatro della Scala di Milano e ha espresso la speranza che la cattedra venga ritirata.
Beatrice Mimo dell’ADHRB ha illustrato, nel dettaglio, le violazioni avvenute in Bahrein, sottolineando le violazioni sulla demografia del Bahrein, il background religioso, la discriminazione, l’incarcerazione di leader religiosi, la distruzione dei siti religiosi, la discriminazione settaria nell’occupazione e la discriminazione sciita sul posto di lavoro.
Claudia Carnevale dell’ADHRB ha parlato delle relazioni diplomatiche tra Italia e Bahrein. Ha parlato di come l’Ambasciata Italiana in Bahrein non rispetti i principi delle Nazioni Unite (ONU) e dell’Unione Europea in materia di violazioni dei diritti umani. Ha anche parlato delle relazioni economiche tra il Bahrein e l’Italia, dell’importanza del commercio e degli accordi tra le industrie italiane e il governo del Bahrein.
Yannick Cocard dell’ADHRB ha concentrato le sue osservazioni sui buoni rapporti tra La Sapienza e il Bahrein, compresa la cattedra. Ha sottolineato come ADHRB e Amnesty siano più preoccupati per le implicazioni etiche relative al fatto che La Sapienza riceva fondi dal Bahrein, piuttosto che per il processo decisionale dell’accettazione della donazione, che è legale. Né Amnesty né ADHRB si rivolgono a persone in particolare – come il Professore che detiene la cattedra di King Hamad – ma sottolineano le preoccupazioni per la cattedra e il suo simbolismo. Ha ricordato come Amnesty e ADHRB abbiano inviato separatamente due lettere al presidente della Sapienza, la cui risposta è stata insoddisfacente.
Q & A
Una serie di domande ha fatto eco a dubbi e preoccupazioni sul pannello. Un professore ha osservato che mentre il diritto e l’etica sono per la maggior parte del tempo separati, anche quando qualcosa è legale, ciò non significa che sia giusta. Di conseguenza, l’università deve filtrare alcune fonti di donazioni per rispondere alle preoccupazioni etiche. Angel Marasca, il presidente dell’ANPI (sezione di Roma), ha osservato che la questione della cattedra è un peccato, così come la risposta del Presidente dell’università alle lettere che affrontavano le preoccupazioni sulla cattedra, in cui il presidente negava qualsiasi implicazione politica di questa sponsorizzazione. Marasca ha anche parlato della necessità di una legge sull’etica dei fondi destinati al sistema educativo.
Alessandro Saggioro, titolare della cattedra, è intervenuto osservando che la decisione su questa cattedra è conforme a tutte le norme – interne e nazionali – e che tutti i documenti riguardanti la cattedra sono resi pubblici. Ha detto che il finanziamento della cattedra da parte del Bahrein può essere visto come un’opportunità e una sfida, e che, vista l’importanza dell’Università La Sapienza, questa non possa tirarsi indietro. Saggioro ha affermato che è normale che questa cattedra sia intitolata al Re.
Saggioro ha anche notato che il Bahrein ha introdotto princìpi importanti e giusti nella sua Costituzione e che il governo ha pronunciato un discorso impressionante in difesa dei diritti umani durante una delle ultime riunioni dell’Assemblea Generale dell’ONU. Ritiene che La Sapienza debba raccogliere questa sfida perché riguarda il futuro, che non abbiamo alcuna possibilità di prevedere. Ha concluso il suo discorso descrivendo le buone iniziative che la cattedra sta avviando.