A partire dal 29 gennaio 2019, il governo del Bahrein ha sottoposto ufficialmente i documenti al Ministero degli Affari Esteri della Thailandia, chiedendo formalmente l’estradizione di Hakeem AlAraibi con destinazione Bahrein. Dopo oltre 60 giorni di detenzione in Thailandia, Hakeem AlAraibi è a un passo dall’essere inviato con la forza in Bahrein, dove quasi certamente dovrà affrontare la prigionia e la tortura.
Il 27 novembre 2018, Hakeem AlAraibi, un giocatore di calcio bahreinita, ha viaggiato dall’Australia alla Thailandia per la sua luna di miele, nella quale è stato detenuto subito dopo il suo arrivo a causa di un “Red Notice” dell’INTERPOL. Questo avviso è stato emesso dal governo del Bahrein a causa di accuse di vandalismo contro AlAraibi risalenti al 2014. Mentre il presunto incidente è avvenuto mentre AlAraibi giocava in una partita di calcio trasmessa in televisione all’estero, è stato processato in contumacia e condannato a 10 anni di carcere. In seguito a questo evento, AlAraibi è fuggito in Australia per chiedere asilo e gli è stato concesso lo status di rifugiato nel 2017. Sebbene l’INTERPOL Red Notices non si applichi ai rifugiati e l’Avviso Rosso contro AlAraibi sia stato revocato, la Thailandia ha deciso di continuare la detenzione di AlAraibi in attesa di una procedura di estradizione dal Bahrein.
La Thailandia ha un passato noto per i maltrattamenti subiti dai rifugiati e non è tra i firmatari della Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati del 1951. Non solo la Thailandia rifiuta i richiedenti asilo, ma il governo thailandese spesso li rimanda in Paesi dove sono soggetti a persecuzioni e torture. Nel 2015, la Thailandia ha rimandato due rifugiati cinesi registrati dalle Nazioni Unite in Cina, dove potrebbero subire un trattamento duro, una detenzione arbitraria e la mancanza di un giusto processo. Secondo Human Rights Watch, nel 2018 il governo thailandese ha arrestato decine di richiedenti asilo pakistani, dove rischiavano di essere rimandati nel loro Paese d’origine, dove sono fuggiti a causa di persecuzioni e abusi religiosi. Andrea Giorgetta, direttore per l’Asia della Federazione internazionale per i diritti umani, ha detto a TIME che la Thailandia “ha rapidamente perso la reputazione di essere un rifugio sicuro per i rifugiati e i richiedenti asilo”.
Hakeem AlAraibi è stato precedentemente torturato da funzionari del Bahrein nel 2012 sulla base del coinvolgimento del fratello nella rivolta della Primavera araba del Bahrein. AlAraibi ha anche criticato pubblicamente il presidente della Confederazione asiatica del calcio e membro della famiglia reale bahreinita, lo sceicco Salman bin Ibrahim AlKhalifa. Hakeem teme che se verrà rimandato in Bahrein, subirà ulteriori torture e la prigionia per mano del governo.
Se lo stato dell’estradizione di Hakeem progredisce e viene rimandato in Bahrein, sarà probabilmente soggetto a tortura e a detenzione arbitraria nel regno. Le autorità thailandesi dovrebbero rilasciare AlAraibi immediatamente e senza condizioni, interrompendo il processo di estradizione e consentendo il suo ritorno in Australia.
Mary Jomia è una tirocinante di ADHRB