Il 15 settembre, ADHRB ha pronunciato un intervento orale alla sessione 51 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite al punto 2, durante il dibattito generale. ADHRB richiama l’attenzione sulla necessità di salvare la tregua in Yemen prima che sia troppo tardi.
Signor Presidente,
Accogliamo con favore la relazione dell’Alto Commissario, ma esprimiamo il nostro sgomento per lo stato fragile della tregua in Yemen.
Il 26 marzo 2015 è stato imposto un blocco aereo e navale su cibo, medicine e carburante in ingresso nello Yemen. Entro la fine del 2016, è stato registrato un calo di circa il 50% di queste importazioni e ha continuato a scendere al 10% entro la fine del 2021 nonostante l’istituzione del meccanismo di verifica e ispezione delle Nazioni Unite progettato per imporre un embargo sulle armi facilitando il flusso senza ostacoli di merci commerciali ai porti di Hodeida. Ad oggi, l’UNVIM non ha posto fine alla prevenzione né al ritardo sulle navi né ha trovato armi. Ma le ulteriori misure coercitive messe in atto dalla coalizione e dal governo riconosciuto a livello internazionale sono il motivo della detenzione o dei ritardi delle navi.
Nel marzo 2022 è stata concordata una tregua ma non è stata pienamente attuata. Ogni due mesi, si prevedeva che un totale di 18 navi potessero entrare nei porti, ma ciò ha dovuto affrontare ritardi e ostacoli anche se hanno i permessi dell’UNVIM. Chiediamo una soluzione per questo meccanismo in modo che aiuti a ridurre la sofferenza del popolo yemenita.
Ogni settimana dovevano esserci almeno 2 voli per due destinazioni, ma era operata solo una destinazione. Inoltre, è stata interrotta l’apertura delle strade a Taiz e in altri governatorati per facilitare la mobilità dei civili. Infine, pur avendo concordato un cessate il fuoco completo, sono continuate a verificarsi violazioni da parte di entrambe le parti, rendendo la tregua estremamente fragile.
Signor Presidente,
Attiriamo la vostra attenzione sulla necessità di salvare questa tregua prima che sia troppo tardi.